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al testo di Ivan Pozzoni
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«Riempire una bottiglia di benzina» [Mi nutro di vita] «Avvolgere uno straccio attorno al collo della bottiglia» [Penso ad una soluzione] «Bagnare di benzina lo straccio» [Chiamo: nessuna risposta] «Accendere l’innesco» [L’animo indignato si infiamma] «Spaccare la bottiglia tra le mani» [La morte dell’artigianato]
Le istruzioni, viviamo ormai senza cartine, sono impresse a sangue negli ostraka ateniesi, o su vasi dozzinali etruschi, sui muri dei bordelli di Pompei, o negli intonaci delle celle di esicasti bizantini, sulle lettere di cambio dei mercanti veneziani, o nelle trincee della Grande Guerra, tramandandosi / tramandandoci di era in era, di millennio in millennio, dai cantastorie aedici ai contastorie cibernetici, e continuano a ustionar l’(in)umano, comburente e combustibile allo stesso tempo, consumandolo nelle fiamme dell’incendio, inesauribile, dell’arte, che brucia, spegnendoti, senza mai spegnersi.
[Patroclo non deve morire, 2013] |
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